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L’edificio oggetto di intervento è un edificio monumentale risalente al XVII secolo con aggiunte del XVIII e XIX secolo, che tuttavia non hanno sconvolto il piano originario. Anticamente il complesso era sede dell’Ospedale San Giovanni Battista, trasformato in sede museale nel 1978 dalla Regione Piemonte e ospita tuttora sezioni di Botanica, Entomologia, Mineralogia, Paleontologia e Zoologia. Nell’agosto 2013 una bombola del gas facente parte dell’impianto antincendio del museo esplose causando l’innesco di un incendio e conseguenti ingenti danni. Il museo fu chiuso al pubblico e iniziarono una serie di lotti di intervento per l’adeguamento impiantistico, edile e strutturale per le procedure necessarie per il rilascio del Certificato di Agibilità dei locali al fine della riapertura e della conservazione e la salvaguardia delle collezioni naturalistiche e librarie presenti, comprendenti esemplari di inestimabile valore scientifico ed economico. Oggetto del Lotto XIV-fase B è la progettazione e la direzione lavori delle opere impiantistiche elettriche e speciali, meccaniche ed edili, da realizzarsi nei locali al piano interrato, seminterrato, terra e soppalchi del Museo di Scienze Naturali. Oggetto della fase 4 è la progettazione e la direzione lavori dei lavori di manutenzione straordinaria su impianti, opere edili e strutturali da realizzarsi nei locali rimasti esclusi dal lotto precedente nei piani interrato e terra.

 

Le scelte progettuali sono state condotte con l’obiettivo di integrare e sviluppare, ove possibile, gli impianti già esistenti del Museo, prestando particolare attenzione al tentativo di renderli meno invasivi possibili e considerando il particolare valore storico e pregio artistico, nonché la destinazione pubblica. I criteri adottati sono stati: il rispetto dell’edificio storico tutelato dalla Soprintendenza secondo il D.Lgs 42/2004; il mantenimento delle dotazioni impiantistiche esistenti per quanto possibile; realizzazione di impianti in conformità alla normativa vigente, funzionali, flessibili, facilmente manutenibili e a basso impatto energetico; realizzazione dell’impianto di illuminazione ordinaria e di emergenza con un solo corpo illuminante alimentato sotto linea privilegiata e gestita dalla tecnologia DALI.


Opere edili
Svolte prevalentemente al piano terra del Museo le opere edili sono riassumibili in 6 punti principali: 1) la demolizione della rampa esistente e il rifacimento di tutta la pavimentazione (con una pavimentazione galleggiante uguale alle sale adiacenti) di collegamento con i locali della crociera e il nuovo ambiente riaperto al pubblico denominato “sala esposizione temporanea”; 2) demolizione parziale delle spallette per garantire un nuovo varco adeguato come via di fuga necessaria per la riapertura della “sala esposizione temporanea”; 3) creazione di una nuova scala in carpenteria metallica (come da progetto validato dalla Soprintendenza), in modo da ottenere il Certificato di Prevenzione Incendi; 4) apertura al pubblico dei servizi igienici, prima ad uso esclusivo del personale, adiacenti alla “sala esposizione temporanea”, ritenuti necessari vista l’ampliamento dello spazio espositivo; 5) demolizione di un setto murario, costruito probabilmente nel 1936 che divide la zona crociera con il locale espositivo “Arca”. L’opera di Castellamonte, originariamente pensata con le crociere libere ai piani terra e primo, si trovava allo stato di fatto dei luoghi con la crociera del piano terra libera solamente su 2 maniche su 4. Il muro a tutt’altezza è oggetto di una divisione creata probabilmente per far fronte alla necessità di tenere separata i locali che ospitavano l’infermeria degli uomini dell’Ospedale Maggiore con i locali che ospiteranno il Museo di Zoologia e Anatomia comparata; 6) è stato eseguito un intervento di manutenzione straordinaria nel locale “aula didattica” che ha previsto il rifacimento della pavimentazione con l’inserimento di un pavimento galleggiante in legno e la tinteggiatura del locale.


Opere strutturali – realizzazione di un nuovo solaio al piano interrato
Per la presenza di travi metalliche la cui demolizione sarebbe oltremodo complessa, per la presenza di numerosi canali d’aria e di canalette contenenti cavi elettrici in tensione che in ogni caso impediscono interventi salvo lo smontaggio di tutto il complesso si è deciso di intervenire con una soluzione strutturale che semplifica ogni lavorazione e garantisce una migliore resa finale dell’opera. Si prevede la creazione di una pavimentazione galleggiante composta da un grigliato metallico posizionato tra le putrelle esistenti appoggiato grazie a nuovi profili a “omega”. Al di sopra del grigliato verrà posizionato uno strato composto da quadrotte 60x60 in truciolato (da pavimentazione sopraelevata) con finitura superficiale simile al cemento presente nella stanza adiacente.


Opere impiantistiche – impianti meccanici
Sono state eseguite varie manutenzioni straordinarie sulla rete idrica antincendio (idranti e naspi), sulle serrande taglia fuoco presenti e l’inserimento di alcune serrande taglia fuoco di nuova fornitura ed è stato inserito, nel locale archivio cartaceo, un impianto di spegnimento automatico ad acqua nebulizzata a bassa pressione (watermist). Per quanto riguarda l’impianto termico invece sono state sostituite le due caldaie presenti con delle nuove caldaie completamente automatizzate in serie ed è stato rivisto l’impianto di condizionamento (con UTA o ventilconvettori) all’interno delle sale al piano interrato e al piano terra.


Opere impiantistiche – impianti elettrici e speciali
È stato completamente rivisitato l’impianto di rivelazione incendi con dei nuovi rivelatori puntuali e a barriera e con l’inserimento di nuove sottocentrali con nuovi loop che fanno riferimento alla centrale principale del museo esistente. È stato inserito l’impianto di evacuazione sonora di emergenza (EVAC) di cui la parte museale del complesso ne era sprovvista.
Per l’impianto di Illuminazione ordinaria e di emergenza è stato inserito un nuovo impianto di illuminazione ordinaria con lampade LED che, in caso di mancanza di tensione sono alimentate da un sistema di soccorso con UPS e in grado di assicurare un livello di illuminazione non inferiore a 8 lux ad un metro di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita e non inferiore a 5 lux negli altri ambienti accessibili al pubblico. Su alcune sale ove presente un allestimento storico importante (sala espositiva Arca e nel museo storico), il progetto ha ritenuto opportuno utilizzare i corpi illuminati a LED anche per l’illuminazione dell’allestimento per meglio valorizzarne le collezioni. Un sistema DALI garantisce la possibilità di varie conformazioni di illuminazione.

 

L’edificio oggetto di intervento è un edificio monumentale risalente al XVII secolo con aggiunte del XVIII e XIX secolo, che tuttavia non hanno sconvolto il piano originario. Anticamente il complesso era sede dell’Ospedale San Giovanni Battista, trasformato in sede museale nel 1978 dalla Regione Piemonte e ospita tuttora sezioni di Botanica, Entomologia, Mineralogia, Paleontologia e Zoologia. Nell’agosto 2013 una bombola del gas facente parte dell’impianto antincendio del museo esplose causando l’innesco di un incendio e conseguenti ingenti danni. Il museo fu chiuso al pubblico e iniziarono una serie di lotti di intervento per l’adeguamento impiantistico, edile e strutturale per le procedure necessarie per il rilascio del Certificato di Agibilità dei locali al fine della riapertura e della conservazione e la salvaguardia delle collezioni naturalistiche e librarie presenti, comprendenti esemplari di inestimabile valore scientifico ed economico. Oggetto del Lotto XIV-fase B è la progettazione e la direzione lavori delle opere impiantistiche elettriche e speciali, meccaniche ed edili, da realizzarsi nei locali al piano interrato, seminterrato, terra e soppalchi del Museo di Scienze Naturali. Oggetto della fase 4 è la progettazione e la direzione lavori dei lavori di manutenzione straordinaria su impianti, opere edili e strutturali da realizzarsi nei locali rimasti esclusi dal lotto precedente nei piani interrato e terra.
Le scelte progettuali sono state condotte con l’obiettivo di integrare e sviluppare, ove possibile, gli impianti già esistenti del Museo, prestando particolare attenzione al tentativo di renderli meno invasivi possibili e considerando il particolare valore storico e pregio artistico, nonché la destinazione pubblica. I criteri adottati sono stati: il rispetto dell’edificio storico tutelato dalla Soprintendenza secondo il D.Lgs 42/2004; il mantenimento delle dotazioni impiantistiche esistenti per quanto possibile; realizzazione di impianti in conformità alla normativa vigente, funzionali, flessibili, facilmente manutenibili e a basso impatto energetico; realizzazione dell’impianto di illuminazione ordinaria e di emergenza con un solo corpo illuminante alimentato sotto linea privilegiata e gestita dalla tecnologia DALI.
Opere edili.
Svolte prevalentemente al piano terra del Museo le opere edili sono riassumibili in 6 punti principali: 1) la demolizione della rampa esistente e il rifacimento di tutta la pavimentazione (con una pavimentazione galleggiante uguale alle sale adiacenti) di collegamento con i locali della crociera e il nuovo ambiente riaperto al pubblico denominato “sala esposizione temporanea”; 2) demolizione parziale delle spallette per garantire un nuovo varco adeguato come via di fuga necessaria per la riapertura della “sala esposizione temporanea”; 3) creazione di una nuova scala in carpenteria metallica (come da progetto validato dalla Soprintendenza), in modo da ottenere il Certificato di Prevenzione Incendi; 4) apertura al pubblico dei servizi igienici, prima ad uso esclusivo del personale, adiacenti alla “sala esposizione temporanea”, ritenuti necessari vista l’ampliamento dello spazio espositivo; 5) demolizione di un setto murario, costruito probabilmente nel 1936 che divide la zona crociera con il locale espositivo “Arca”. L’opera di Castellamonte, originariamente pensata con le crociere libere ai piani terra e primo, si trovava allo stato di fatto dei luoghi con la crociera del piano terra libera solamente su 2 maniche su 4. Il muro a tutt’altezza è oggetto di una divisione creata probabilmente per far fronte alla necessità di tenere separata i locali che ospitavano l’infermeria degli uomini dell’Ospedale Maggiore con i locali che ospiteranno il Museo di Zoologia e Anatomia comparata; 6) è stato eseguito un intervento di manutenzione straordinaria nel locale “aula didattica” che ha previsto il rifacimento della pavimentazione con l’inserimento di un pavimento galleggiante in legno e la tinteggiatura del locale.
Opere strutturali – realizzazione di un nuovo solaio al piano interrato
Per la presenza di travi metalliche la cui demolizione sarebbe oltremodo complessa, per la presenza di numerosi canali d’aria e di canalette contenenti cavi elettrici in tensione che in ogni caso impediscono interventi salvo lo smontaggio di tutto il complesso si è deciso di intervenire con una soluzione strutturale che semplifica ogni lavorazione e garantisce una migliore resa finale dell’opera. Si prevede la creazione di una pavimentazione galleggiante composta da un grigliato metallico posizionato tra le putrelle esistenti appoggiato grazie a nuovi profili a “omega”. Al di sopra del grigliato verrà posizionato uno strato composto da quadrotte 60x60 in truciolato (da pavimentazione sopraelevata) con finitura superficiale simile al cemento presente nella stanza adiacente.
Opere impiantistiche – impianti meccanici.
Sono state eseguite varie manutenzioni straordinarie sulla rete idrica antincendio (idranti e naspi), sulle serrande taglia fuoco presenti e l’inserimento di alcune serrande taglia fuoco di nuova fornitura ed è stato inserito, nel locale archivio cartaceo, un impianto di spegnimento automatico ad acqua nebulizzata a bassa pressione (watermist). Per quanto riguarda l’impianto termico invece sono state sostituite le due caldaie presenti con delle nuove caldaie completamente automatizzate in serie ed è stato rivisto l’impianto di condizionamento (con UTA o ventilconvettori) all’interno delle sale al piano interrato e al piano terra.
Opere impiantistiche – impianti elettrici e speciali.
È stato completamente rivisitato l’impianto di rivelazione incendi con dei nuovi rivelatori puntuali e a barriera e con l’inserimento di nuove sottocentrali con nuovi loop che fanno riferimento alla centrale principale del museo esistente. È stato inserito l’impianto di evacuazione sonora di emergenza (EVAC) di cui la parte museale del complesso ne era sprovvista.
Per l’impianto di Illuminazione ordinaria e di emergenza è stato inserito un nuovo impianto di illuminazione ordinaria con lampade LED che, in caso di mancanza di tensione sono alimentate da un sistema di soccorso con UPS e in grado di assicurare un livello di illuminazione non inferiore a 8 lux ad un metro di altezza dal piano di calpestio lungo le vie di uscita e non inferiore a 5 lux negli altri ambienti accessibili al pubblico. Su alcune sale ove presente un allestimento storico importante (sala espositiva Arca e nel museo storico), il progetto ha ritenuto opportuno utilizzare i corpi illuminati a LED anche per l’illuminazione dell’allestimento per meglio valorizzarne le collezioni. Un sistema DALI garantisce la possibilità di varie conformazioni di illuminazione.