La mostra “Splendori alla corte degli zar”, allestita presso i locali dell’Archivio di Stato di Torino in Piazzetta Mollino dal 16 aprile al 20 giugno 1999, promossa dal Ministero della Cultura della Federazione Russa e dalla Regione Piemonte, organizzata dalle Fondazioni Palazzo Bricherasio e Helikon, presentava un’ampia raccolta di 650 opere d’arte decorativa applicata russa dall’inizio del XVIII alla prima metà del XIX secolo e provenienti dai maggiori musei russi tra i quali quelli delle residenze imperiali di Pavlovsk, Carskoe Selo e dal museo musicale e teatrale e dalla Biblioteca Nazionale Russa di Pietroburgo.
La mostra voleva narrare, attraverso gli oggetti esposti, lo splendore, la bellezza e la solennità di un mondo scomparso nel nulla con la Rivoluzione.
Gli oggetti esposti, in molti casi per la prima volta, furono disegnati in parte da famosi artisti del calibro di Bartolomeo Francesco Rastrelli, Vincenzo Brenna, Giacomo Quarenghi, Andrei N. Voronichin e Matvej Kazakov.
Le differenti sezioni tematiche in cui l’esposizione era suddivisa comprendevano argenti, manufatti di Fabergè, oggetti in pietre dure, uniformi ed abiti, mobili, sculture e mosaici, opere di grafica e dipinti.
Tali opere riflettevano sì il panorama eterogeneo e variopinto delle corti russe dall’epoca di Caterina La Grande a quella di Nicola II, ma anche la storia della Russia attraverso due secoli, dei rapporti internazionali e degli scambi artistici e culturali tra Est e Ovest che fecero di San Pietroburgo il punto di incontro delle menti europee e russe più geniali dell’epoca.
Attraverso il mecenatismo dei Romanov e della Corte Imperiale artisti di grande talento poterono realizzare la loro opera, svolgendo un ruolo essenziale nello sviluppo delle arti decorative in Russia.